Ricomimcio a settembre

C’è un’idea diffusa che settembre debba sempre rappresentare una ripartenza: nuovi progetti, nuovi obiettivi, nuove abitudini.
Eppure, se ci fermiamo un attimo, scopriamo che settembre non è tanto l’inizio di qualcosa… quanto un ritorno.
Come gli alberi che non ricominciano da zero, ma lasciano andare ciò che non serve più, anche noi possiamo vivere questo mese non come una corsa alla “nuova versione di noi stessi”, ma come un’occasione per sistemare il nostro rifugio.

Il rifugio interiore ed esteriore
Il rifugio può essere una stanza di casa che finalmente sentiamo nostra, un angolo in cui leggere o bere una tisana, ma anche uno spazio interiore in cui raccoglierci.
Non si tratta di ricostruire tutto da capo, ma di rassettare con cura ciò che già c’è, così da renderlo pronto ad accoglierci durante l’inverno.
Piccoli gesti che fanno spazio
Non servono rivoluzioni. A volte basta:
- liberare un cassetto o un angolo che ci opprime,
- riordinare i pensieri scrivendo su un diario,
- sostituire un’abitudine che ci appesantisce con una che ci nutre,
- ritrovare un gesto di fede o di spiritualità che ci riconnette.
Sono azioni semplici, quasi invisibili dall’esterno, ma che fanno la differenza: ci ricordano che non è mai troppo tardi per prendersi cura di sé.

La stanchezza dei Millennials
Molti di noi, soprattutto tra i Millennials, vivono la sensazione di essere sempre “in ritardo”: troppo vecchi per certe opportunità, troppo stanchi per cambiare rotta.
Ma la verità è che la vita non ci chiede di ricominciare tutto da capo ogni settembre. Ci chiede solo di tornare a noi stessi, un passo alla volta.

In questo settembre, invece di correre a reinventarti, prova a chiederti:
- Di cosa ho davvero bisogno nel mio rifugio, fuori e dentro di me?
- Quali piccoli gesti possono aiutarmi a sentirmi pronta per l’inverno?
Non devi diventare qualcun altro.
Devi solo trovare spazio per accoglierti, con più gentilezza.